Sono piccole teche o bacheche, o più
propriamente scarabattole, che conservano all’interno immagini di Madonna o di
Santi. Quasi sempre si tratta di manufatti di artigianato conventuale. La teca
ha pareti in vetri e cartone, fermati lungo gli spigoli da fascette di carta
incollata, che poi veniva impreziosita da profili in pizzo di carta o fascette
di cartoncino pressato e dorato. La superficie di base è più robusta, spesso in
legno sottile; quattro piccoli piedi in legno o in cilindri di cartone
arrotolato, tenevano sollevata la teca dal piano di appoggio. All’interno erano
conservate statuette o composizioni in cartoncino e stagnola, in ogni caso si
vede una grande varietà di soluzioni nella scelta dei materiali decorativi,
anche poveri.
Sant'Antonio di Padova
Teca in vetro, cartone, carta, cartoncino. Immagine in cera con vesti in tessuto. L’ambientazione molto accurata contiene piccoli oggetti devozionali in miniatura (sec. XIX, manifattura conventuale). Sul libro aperto si legge l’incipit della famosa preghiera a Sant’Antonio: Si quaeris miracula…
Bambino Gesù in cera e seta; teca in vetro e specchi; manifattura
conventuale, sec. XIX. (dono Emma Monti)
Sant’Anna con Maria Bambina e storiette.
Teca in vetro, cartoncino, carta stagnola e carte veline; immagine in oleografia, inizi secolo XIX, manifattura conventuale (dono Chiara Petrucci).
MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione