Croci di vetta

Croci di vetta


In occasione dell’Anno Santo del 1900, papa Leone XIII espresse il desiderio, anche attraverso l’enciclica “Preclara”, che in qualche modo visibile venisse reso solenne omaggio al Redentore. Nacque un comitato che si occupò di sovrintendere, ideare e organizzare le celebrazioni; il comitato aveva sedi a Roma e a Bologna (dove era presieduto dal Conte Giovanni Acquaderni). Venne proposto di erigere 19 grandi Croci (una per ogni secolo del cristianesimo) sui principali monti d’Italia. Tra le 19 vette individuate, suddivise per regione, per l’Emilia-Romagna fu scelta la vetta del Monte Cimone. Sulla traccia di questa iniziativa sorsero innumerevoli comitati locali che organizzatisi più o meno spontaneamente scelsero la “vetta” più adatta per la propria parrocchia o il proprio borgo da destinare a questo santo omaggio. Spesso la Croce è retta da una struttura in muratura a forma di obelisco o pinnacolo o pilastrino. Nella nostra montagna da ogni vetta è possibile avvistarne altre in una sorta di corona sacra.

Belmonte - (foto Maria Cecchetti )


Monte Carnevale -  Madonna dei Boschi

Situato sul monte a fianco del Santuario di Madonna dei Boschi (Monghidoro) è alto quasi 10 metri,tutto in bozze di arenaria. La nicchia in alto, protetta da un'inferriata, accoglie una targa in ceramica raffigurante la B.V. di San Luca. Costruito nel 1900 è stato restaurato una prima volta nel 1954, come attestato da una pergamena contenuta in una bottiglia entro la nicchia, e nuovamente nel 2009.         (foto Arnaldo Vitelli - 2021)