La devozione nelle case

Maria Bambina


La Maria Bambina in cera, seta e passamanerie, 

ripete l’iconografia scelta da Santa Caterina De Vigri 

(Santa Caterina da Bologna), per il suo Gesù Bambino. 

Si tratta di un manufatto di inizio ‘800, probabile 

lavoro conventuale del medesimo Monastero del Corpus Domini 

di Bologna dove visse Santa Caterina. 

L’esposizione nelle vetrine di Minima Devotio ha voluto mantenere

 anche le reliquie e gli altri oggetti con cui è stato conservata per più 

generazioni dalla famiglia che l’ ha donata (dono Rosanna Biondi)

Oltre all’immagine sacra posta in una nicchia all’esterno della abitazione, quasi segno rituale di fondazione dell’edificio e del progetto di famiglia per chi lo abiterà nel tempo, altre immagini più fragili ed effimere erano affisse sulle ante dei portoncini, sulle porte a vetri degli ingressi, al primo pianerottolo delle scale. Sono immagini messe a segnare la soglia, perenne diaframma teso fra il “dentro”, chiuso protetto e familiare, e il “fuori”, aperto, imprevedibile e rischioso.

Poi dentro la casa: sopra, accanto, di fronte, in mezzo...ogni avverbio e preposizione di luogo corrisponde ad un possibile spazio che sulle pareti viene segnalato da una immagine devozionale, relativamente ai nodi topologici che in concreto sono i “topoi” del vivere quotidiano: il letto, il desco, il focolare…

Non solo quadri e quadretti sulle pareti, ma a volte sono predisposte apposite mensole arredate come altarini, con tovagliette ricamate, lumi e fiori, dove esporre statue e statuette. In altri casi i piani di appoggio di comodini, comò, credenze e scaffali forniscono lo spazio ideale per esporre teche e campane di vetro contenenti figure di Santi e Madonne.

In alcuni casi certe teche, preziose per contenere un’immagine in cera con vesti ricamate, venivano conservate con cura negli armadi, per essere esposte poi sui comò in corrispondenza della festa del santo raffigurato

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