8 maggio -  San Vittore

 Pilastrino del Calanco - Anconella (Loiano)

Il pilastrino sorge in posizione segnaletica ad un bivio sulla strada per l’Anconella, sul terreno del podere detto “il Calanco”. Sul fusto una lastra di pietra porta incise le lettere “E. B.” (che dicono stiano per: Enrico Benassi), e la data “1866”. Fu costruito per grazia ricevuta e si ritiene sia in relazione con il “ritrovamento” di un bel quadro con la Madonna del Buon Consiglio, di cui la famiglia Benassi, proprietaria del podere, fece dono alla chiesa dell’Anconella. E’ in pietra arenaria – del tipo delle cave locali – ed espone un’immagine sacra su ognuna delle quattro fronti. Si tratta di quattro formelle a rilievo in ceramica che rappresentano: la Madonna di San Luca, Sant’Antonio Abate, San Luigi Gonzaga e San Vittore, patrono dell’Anconella.


San Vittore, ceramica policroma, fabbrica bolognese (?) sec. XIX. 

L’immagine è rivolta verso il paese dell’ Anconella di cui il Santo è patrono.

San Vittore, santo martire di Milano militava sotto l’imperatore d’Occidente Massimiano. Per non aver rinunciato alla fede cristiana fu torturato e decapitato nel 303. Si tratta di un’iconografia del tutto unica nelle ceramiche votive.

Chi ha eseguito questa formella su commissione si è servito della traccia fornita dai santini diffusi a quelle date. Il santo è raffigurato in piedi, in abiti da antico soldato romano, con il braccio sinistro innalza una piccola croce, con il destro sorregge il ramo di palma simbolo del martirio. Come si vede in alcuni santini appoggia il piede destro ad una macina da mulino o ruota (di cui non conosciamo il riferimento agiografico). L’elmo appoggiato in terra ai suoi piedi vuole ricordare il suo rifiuto a continuare il servizio militare per un imperatore pagano e, forse, allude indirettamente al martirio per decapitazione.

San Vittore