Le croci nei campi
Questa ritualità di primavera si svolgeva e si svolge per mettere sotto la protezione della Croce l’andamento della vita dei campi, degli orti e delle vigne. In passato le Croci venivano collocate nei campi durante il periodo delle “Rogazioni”, cioè in due festività: il 25 aprile e il 3 maggio, dove con preghiere e processioni si chiedeva protezione per il raccolto. Oggi le processioni delle “rogazioni” non vengono più fatte, resta però la tradizione delle "le croci nei campi", anche nelle nostre valli.
In pianura, o dove era possibile, la Croce viene fatta con canne palustri o con steli di canapa, in montagna vengono scelti rami lisci e rettilinei di arbusti locali. Molta attenzione viene dedicata all’innesto dell’asta orizzontale, con tagli e misure ben determinate. All’incrocio viene inserito un rametto di ulivo benedetto.
Sono presenze effimere, poste a proteggere il momento più delicato della maturazione del raccolto, rinnovate ogni anno, esse esprimono un sentimento antichissimo del tempo, del suo evolversi ciclico nella dimensione immanente dei lavori agricoli, scanditi dal succedersi delle stagioni, ma dove non si dimentica che queste spirali del tempo, uguali e continue, lungo le quali ogni cosa sulla terra nasce, muore e si rinnova, escono come germogli dalla Croce, albero della vita eterna.
MINIMA DEVOTIO - Centro di documentazione e raccolta sulla devozione