21 giugno – San Luigi Gonzaga

Anconella (Loiano) Pilastrino del Calanco

Il pilastrino sorge in posizione segnaletica ad un bivio sulla strada per l’Anconella, sul terreno del podere detto “il Calanco”. Sul fusto una lastra di pietra porta incise le lettere “E. B.” (che dicono stiano per: Enrico Benassi), e la data “1866”. Fu costruito per grazia ricevuta e si ritiene sia in relazione con il “ritrovamento” di un bel quadro con la Madonna del Buon Consiglio, di cui la famiglia Benassi, proprietaria del podere, fece dono alla chiesa dell’Anconella. E’ in pietra arenaria – del tipo delle cave locali – ed espone un’immagine sacra su ognuna delle quattro fronti. Si tratta di quattro formelle a rilievo in ceramica che rappresentano: la Madonna di San Luca, Sant’Antonio Abate, San Luigi Gonzaga e San Vittore, patrono dell’Anconella


San Luigi Gonzaga; ceramica policroma, fabbrica bolognese (?) sec. XIX.

San Luigi Gonzaga, figlio di don Ferrante Gonzaga, marchese delle Stiviere presso Mantova e di donna Marta contessa Tana di Santena, Luigi nacque il 9 marzo 1568, e fu battezzato il 20 aprile al santuario di Loreto. Contro la volontà del padre Ferrante, Luigi rinunciò al principato in favore del fratello Rodolfo ed entrò nel noviziato dei Gesuiti di Roma il 25 novembre 1585. Fra i Gesuiti trascorse la sua vita in studi teologici, penitenza e preghiera. Morì di peste, per essere andato a prestare soccorso agli ammalati di questo morbo, il 21 giugno 1591, all’età di ventitre anni. San Luigi Gonzaga è patrono dei Gesuiti e della gioventù studiosa cristiana.

Viene di solito rappresentato accostato ad un altare, in meditazione con un crocifisso fra le mani, porta l’abito da novizio gesuita. Altri attributi iconografici sono: il libro, simbolo di studio e sapienza, il teschio e a volte un flagello, simboli di meditazione e penitenza, il giglio, simbolo di purezza, e la corona deposta sull’altare, a ricordo della rinuncia ai privilegi nobiliari.