La promessa dell’undici febbraio
L’11 febbraio 1858 a Lourdes Bernadette Soubirous ricevette la prima apparizione della Vergine
Maria. L’11 febbraio di 61 anni dopo, nel 1919, don Augusto Bonafè prese solenne possesso come
parroco della chiesa arcipretale di San Prospero di Campeggio. La coincidenza di quell’11 febbraio
era scoccata puntuale, quasi una promessa da mantenere che don Augusto onorò con la gioia
della sua indole generosa e della sua solida fede. Erano stati, ed erano ancora per tutti, gli anni terribili dell’”inutile strage”. Queste date: l’11 febbraio e il 1919, venivano a collimare nella vita di don Augusto,
e così, la grande cappella di destra in San Prospero di Campeggio trovò il suo futuro: egli progettò
e fece costruire una riproduzione fedele della grotta di Lourdes, in memoria dei campeggiani caduti
in guerra.La cappella fu terminata e inaugurata nell’anno 1923.
Oggi, lungo i cento anni trascorsi, passata sul luogo anche la seconda guerra, nel pensiero
comune questa dedicazione non è andata sfumando, ma è rimasta nei sentimenti dei sopravvissuti
e poi dei loro discendenti. A sostenere questa memoria e a darle un senso più alto e cristiano, di
perdono e di pace, è la particolare dedicazione mariana, concretizzata nella riproduzione della
grotta di Lourdes, che per un secolo ha chiamato pellegrini a Campeggio senza soluzione di
continuità. Questo filo rosso di fede non si è mai spezzato e oggi ancora ci dice che pregare per la
pace non ha date e tempo, perché purtroppo sempre l’uomo compie inutili stragi.
Campeggio, Monghidoro, Cappella della grotta di Lourdes
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